La sindrome post-trombotica (PTS) è una condizione di salute che può verificarsi dopo la trombosi venosa profonda (TVP). La TVP è il risultato di un coagulo di sangue che si verifica nelle vene profonde delle gambe, in un soggetto con insufficienza venosa. L’insufficienza venosa colpisce il 30% delle donne ed il 15% degli uomini. Sebbene questa condizione sia comune, può causare alcune complicazioni più gravi se non opportunamente trattata.
Cause comuni di sindrome post-trombotica
La sindrome post-trombotica è una condizione che si presenta nel 25-60% dei pazienti in seguito ad un episodio di trombosi venosa profonda. Quando la circolazione all’interno delle vene è compromessa, il sangue non può fluire come dovrebbe verso il cuore, causando un ristagno di sangue. La stasi venosa è una condizione che favorisce la formazione di coaguli di sangue e quindi lo sviluppo della trombosi venosa profonda.
Durante l'esercizio o una comune passeggiata, il flusso sanguigno nelle vene aumenta. Tuttavia, per le persone con TVP non è così semplice. Infatti, le vene che presentano un trombo hanno difficoltà a far fluire il sangue, in quanto il coagulo di sangue ne impedisce o ne limita il passaggio. Se questa condizione non viene trattata, la pelle può essere danneggiata e può portare allo sviluppo di ferite o ulcere croniche.
Quali sono i sintomi della sindrome post-trombotica
Molti dei sintomi della PTS sono simili ai sintomi dell’insufficienza venosa. Questi sintomi includono a livello delle gambe:
• Formicolio;
• Prurito;
• Sensazioni di pesantezza;
• Crampi;
• Dolori;
• Gonfiore.
La maggior parte delle persone con PTS sperimenta più dolore e gonfiore dopo lunghi periodi di inattività (lo stare seduti) o dopo la stazione eretta prolungata. Camminare può essere un modo semplice ed efficace per prevenire il dolore e favorire una buona circolazione sanguigna. È importante curare la PTS non appena si notano i sintomi, altrimenti si ha un rischio maggiore di sviluppare ulcere dolorose e non cicatrizzanti.
Fattori di rischio della trombosi venosa profonda e della sindrome post-trombotica
• Se ti siedi o stai in piedi per un lungo periodo di tempo potresti essere maggiormente a rischio di PTS. Altri fattori di rischio includono: un recente incidente o intervento chirurgico che richiede un lungo riposo a letto, poiché coaguli di sangue possono svilupparsi nelle vene danneggiate in seguito ad un intervento chirurgico o successivamente ad un trauma, o ancora come risultato di infiammazioni dovute a lesioni o infezioni;
• Avere un disturbo della coagulazione del sangue o una storia familiare di questi disturbi;
• Essere un fumatore o un ex fumatore;
• Avere vene varicose;
• Il cancro;
• L’obesità;
• La gravidanza;
• Avere un’età superiore ai 60 anni.
Come avviene la diagnosi?
La sindrome post-trombotica viene diagnosticata attraverso la valutazione clinica del paziente, osservando i sintomi, ed escludendo la presenza della trombosi venosa profonda. Quest’ultima viene diagnosticata o meno attraverso l’ecocolordoppler: un esame che permette di avere informazioni sulla morfologia e sulla funzionalità dei vasi sanguigni.
Se manifesti uno dei sintomi sopra citato, pianifica un consulto con il medico, per scongiurare la presenza di una trombosi venosa profonda o di una sindrome post-trombotica.